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Ventennale dell'Araba Fenice

Un percorso durato vent’anni, un tracciato che disegna le storie e i luoghi, che intreccia le trame delle persone e delle passioni che le muovono. Una linea continua che attraversa i secoli per arrivare qui, dove rimane l’incanto.

La prima volta che il rosso, il giallo, il bianco e il nero si sono uniti in un unico grande telo l’emozione è stata tale da far risorgere la Fenice dalle ceneri, ed è stato lì, che tutto ha avuto inizio. Il vero capo della storia ha però un altro sapore: quello del sacrificio e del duro lavoro. 

L’Araba Fenice è nata dalla voglia di non mollare, di non perdere di vista le proprie passioni e toccarle ancora con mano, vederle sventolare, nonostante avessimo con noi soltanto una camicia e teli colorati. Nel marzo del 2004 tredici soci fondatori misero uno ad uno la firma in uno statuto che consolidò per vent’anni un gruppo che, come la sua Fenice, sembra essere immortale.

Dopo esserci mossi a piccoli passi tra le vie di Corinaldo, culla della nostra storia, con parate e piccole esibizioni è arrivato “Sigfrido”, primo spettacolo narrativo curato dal coreografo, regista e Maestro della bandiera Giovanni Nardoni. Spaventati, ma al tempo stesso affamati e volenterosi di farcela, insieme, avanzavamo nella nostra storia senza mai sapere a che cosa saremmo andati incontro, ed è stato lì che è arrivata la chiamata: Giugno 2006, l’Australia. L’emozione del primo aereo come gruppo, lontani da casa e dalla nostra terra, l’entusiasmo di scoprire un mondo nuovo e di farlo grazie alla nostra passione, capire che eravamo arrivati lì perché avevamo deciso di non mollare. Il nostro trampolino di lancio verso il futuro: fu da quel momento che iniziammo a girare l’Italia e l’Europa con un borsone in spalla, in compagnia della nostra bandiera e di nuovi amici un po’ rumorosi, festaioli e che hanno portato nella nostra ormai grande famiglia ritmo e vitalità: il gruppo tamburi.

Negli anni abbiamo dato vita a dieci spettacoli narrativi, incastonati tra medioevo e mitologia. Ne hanno assaporato la fatica, la dedizione, l’euforia e la gioia le più grandi piazze d’Italia, fino a raggiungere la Slovenia con “L’Uccello di fuoco” e “L’Orlando Furioso”. In Australia poi ci siamo tornati, nel 2010, in occasione della “Convention International Lions Club”, nella quale rappresentavamo l’Italia che, tra 147 paesi partecipanti, abbiamo portato sul podio nella “Street parede”. Quindi è ovvio no? Toccare quel suolo è stato più magico della volta precedente.

E poi eccolo qui, il primo traguardo sulla linea del tempo. Dieci anni di immense fatiche, soddisfazioni e fortune delle quali essere grati e orgogliosi. Andava creato qualcosa di concreto da lasciare ai posteri e fu così che mettemmo in piedi “Millenarja: scene di vita medievale”. Sognammo per anni una festa che potesse gratificare i nostri sforzi, dare la possibilità agli altri di osservarci da vicino, far conoscere il nostro mondo a fondo, dando così un ulteriore colore al nostro percorso. 

La vita della nostra associazione è sembrata poi, per molti, tutta in discesa, ma ciò che si nasconde dietro e che ha sempre permesso il raggiungimento di grandi mete e obbiettivi sono stati il senso di appartenenza, di amicizia, di grinta che, negli anni, ci hanno contraddistinto e segnato nel profondo. 

Infine, dopo qualche anno, ci ritroviamo qui, a festeggiare di nuovo, ma questa volta lo facciamo davvero in grande. Venti lunghi anni: la società che muta, il tempo che scorre, le generazioni che cambiano, i vecchi che lasciano spazio ai nuovi, le necessità che si trasformano, una cosa soltanto rimane, ci lega tutti e ci fa ritrovare qui oggi: la passione. Essa permette alle lancette dell’orologio di girare a vuoto, di bloccare il tempo, di farci rivivere il passato ed è questo che vogliamo fare quest’anno con voi che state leggendo la nostra storia, darvi la possibilità di “respirare la vita di un tempo”, la nostra. Benvenuti all’interno dell’Araba Fenice, dove tutto prende fuoco, si trasforma e rinasce dalle ceneri. 

Gli eventi del 2024

Per questo anno speciale abbiamo organizzato appuntamenti speciali

Corinaldo

Fondata agli inizi del II millennio, posizionata in cima ad un colle è città dall’impianto urbano medievale e rinascimentale, difesa da una intatta cerchia di mura fra le meglio conservate delle Marche, è uno straordinario esempio di architettura militare. Un chilometro circa di fortificazioni intervallate da porte bastionate, poderosi baluardi poligonali, torrioni circolari e pentagonali, guardiole e piombatoi.

L’attuale perimetro risale al 1367 e venne ampliato, tra il 1480 ed il 1490. All’interno delle mura si sviluppa una struttura urbana che, pur subendo nel corso dei secoli le necessarie ristrutturazioni, ha conservato una omogeneità nei materiali e nella architettura che danno al centro storico di Corinaldo una configurazione del tutto particolare e di grande suggestione.
All’interno della città si trovano numerosi ed importanti monumenti, per lo più barocchi e neoclassici: le chiese e pregevoli palazzi signorili.
Il patrimonio artistico disseminato nei luoghi di culto, nelle civiche residenze e nella raccolta d’arte Claudio Ridolfi, è vasto e di grande rilevanza.

All’esterno delle mura, ma facilmente raggiungibili, sono visitabili la collegiata di San Francesco, la chiesa di Sant’ Anna, il santuario dell’Incancellata e ultima ma non meno interessante, la basilica paleocristiana di Madonna del Piano, che con il sito archeologico adiacente sta mettendo in evidenza la sua antica origine.
Da vedere anche le case di terra in località Sant’Isidoro e in contrada Nevola.
Corinaldo è poi famosa nel mondo cattolico per essere città natale di Santa Maria Goretti, martirizzata nel 1902: Maria Goretti nasce a Corinaldo il 10 ottobre 1890, fu beatificata il 27 aprile 1947 e proclamata Santa il 24 giugno 1950.
Patrona di Corinaldo è Sant’Anna che viene festeggiata il 26 di luglio.

Autostrada A14

Per chi proviene da nord: casello autostradale Marotta-Mondolfo, proseguire seguendo indicazioni per Corinaldo, tempo percorrenza 20 minuti circa.
Per chi proviene da sud: casello autostradale Senigallia, proseguire seguendo indicazioni per Corinaldo, tempo percorrenza 20 minuti circa